Il Giorno – 8 Maggio 2023
Mario Taddei e la sua “Gioconda cinese” …che spopola Galleria Cortina – MILANO
Tutti, a corteggiare i cinesi potenti e furbacchioni, capaci, si presume; di negoziare la pace tra i bellicosi russi e ucraini. E alla Galleria Cortina di Milano, via Mac Mahon 14, zona Cenisio-Monumentale, nel suggestivo Cortile degli Scultori che sembra appartenere a un mondo lontano, fino al 30 maggio si vedrà “LaGioconda Cinese”.
Perché, Mario Taddei, l’ha dipinta?
«Per smontare il mito della superiore bellezza occidentale. Tanto idealizzata da favorire il razzismo E da anni, studiando Leonardo, combatto pure l’omologazione del genio assoluto: sarebbe potuto nascere altrove, non esclusivamente in Italia, né “italiano” ancora poteva esserlo ».
Ma lui che rapporti aveva con la Cina?
«Prestiti in ambito in scientifico deve averli ricevuti: il suo ponte militare a incastro, da realizzare rapidamente e, una volta passati, altrettanto rapidamente smontare, si trova già disegnato su un papiro cinese dell’anno Mille».
Lusingati i cinesi?
«Hanno apprezzato re mie ricerche trasmesse “a distanza”, durante il Covid, quando ho fatto lezione a classi di bambini. E hanno ospitato una mia mostra, pure spedita via Internet, dedicandomi un intero piano di un museo di Quingdao».
La milanese Galleria Cortina ha voluto opere realizzate con la segreta tecnica NFT. Che ci
può dire?
«Attingo al mondo dei bit digitali. Elaborazione tramite computer, impressione su supporto di legno. Risultato: ritratti rinascimentali di moderni sei principi e 28 dame, pezzi unici, non ripetibili, indistinguibili da opere realizzate a pennello».
Viene in mente Bridgerton, il serial più visto di sempre, cast multietnico, membri di colore nella famiglia reale, che però fa a pugni storicamente con la Londra dell’Ottocento in cui è ambientato. Davvero irresistibili le utopie?
«Con la Gioconda cinese dico che Leonardo può tornare sulla terra a regalarvi un sogno: in NFT il ritratto della fidanzata, o moglie, mamma, figlio/a, amico/a, collega; la loro anima, età preferita e bellezza eternizzate.
La versione digitale in movimento dà l’effetto dei dipinti appesi nella scuola di Hogwarts, nei film della saga di Harry Potter. .Un gioco, una favola».
Anna Mangiarotti